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Atti del Secondo Premio Letterario Giacomo Massoli

Atti del Secondo Premio Letterario Giacomo Massoli sulla sicurezza stradale

Con l’intervento del dott. Andrea Pasquinelli, comandante della Polizia Municipale di Prato, inizia la pubblicazione degli atti del Premio.

Un cambiamento culturale.

Intervento di Andrea Pasquinelli, Comandante della Polizia Municipale di Prato

Grazie all’Aci per questa iniziativa.

Come Polizia Municipale noi siamo sempre disponibili ed attenti a tutte le iniziative sulla educazione stradale: ma non perché noi abbiamo una particolare predilezione “paternalistica”, ma perché da uomini e donne in divisa sulla strada ci rendiamo conto che non è possibile imporre il rispetto delle norme solo con la repressione

Voi pensate che c’è uno studio che dice che nemmeno in un regime militare si riesce a imporre il rispetto delle norme e ridurre le infrazioni al di sotto del 5-6%. Quindi bisogna pensare che non è possibile che le norme vengano imposte a suon di agenti ad ogni angolo di strada, cosa che poi non sarebbe neanche possibile.

Siamo i primi a renderci conto che il progresso può venire soltanto da un cambiamento culturale. Vi devo dire che già i ragazzi di oggi, i giovani conducenti di oggi rispetto a 10 anni fa sono molto più sensibili ad alcune tematiche: ad esempio il precetto “allàcciati la cintura”, diventa un automatismo; lo stesso precetto è molto più difficile da imporre con persone che hanno preso la patente più di 20 o 30 anni fa. E che continuano ancora a stupirsi quando uno dice loro “allàcciati la cintura”.

Quindi, da questo punto di vista, sono anche ottimista.

Noi facciamo educazione stradale a vari livelli, cercando di non essere noiosi e di trovare i metodi di espressione e di comunicazione con i ragazzi a vari livelli di età. Abbiamo quindi progetti rivolti ai bambini delle elementari, ai ragazzi delle medie inferiori e a quelli delle superiori.

Modelliamo in tal modo il nostro intervento. Il nostro scopo è quello di cercare di arrivare a parlare con questi ragazzi: come dire ad intendersi sul loro linguaggio. Quindi coi ragazzi più grandi stiamo iniziando a introdurre l’utilizzo dei filmati, un po’ prodotti da noi, un po’ reperibili sulla rete: sono filmati piuttosto impressionanti. Proprio sulle cinture ci sono interessanti video prodotti in Australia ed Usa: là hanno svolto una campagna molto intensa e anche particolarmente efficace.

Proiettare queste cose, questi filmati, queste fiction, che fanno vedere realmente cosa può succedere in un incidente, è estremamente utile. C’è una scena che mi è rimasta particolarmente impressa: una persona che sta dietro, l’unica senza la cintura, che poi ammazza tutti gli altri che invece la cintura se la sono messa: questo perché lei diventa un vero e proprio proiettile durante l’incidente.

Naturalmente queste sono cose che noi ricerchiamo, ripensiamo ed abbiamo visto e rivisto, che funzionano egregiamente coi ragazzi più grandi. Con i ragazzi più piccoli, ovviamente, non si possono mettere tutti gli effetti speciali e si deve fare un discorso differenziato.

Cerchiamo di avere una attenzione a tutti con uno specifico tipo di messaggio: ripeto, non riusciamo a impiegare tutte le risorse che vorremmo su questo fronte, perché tutto sommato siamo pochi e cerchiamo di distendere il personale sul fronte operativo. La nostra unità specificamente dedicata all’educazione stradale è composta da 3 persone che fanno solo questo, 3 su 180 agenti. E non è investimento di poco; questi 3 colleghi riescono a parlare a circa 5000 ragazzi tra bambini e ragazzi più grandi: lo fanno sia come attività ordinaria a livello di scuola ,sia con progetti mirati: abbiamo concluso proprio l’11 maggio scorso all’Omnia Center un progetto mirato sull’alcol.

Quindi cerchiamo sempre di più di trovare partner che ci aiutino e spalleggino e ci diano quelle informazioni e quel supporto tecnico che ci mancano. Noi abbiamo infatti collegamenti con l’Asl, il Sert, con l’Aci, cerchiamo di costruire un partenariato efficace.

E’ ovvio che un tema così non può esser delegato sollo alla Polizia, quindi complimenti a tutti per l’iniziativa e buon lavoro a tutti.